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lunedì 31 dicembre 2012

L'età media della popolazione in Occidente

Spero di contribuire al sfatare il logos comune riguardo al fatto che l'età media della popolazione occidentale sia aumentata e che questo presunto aumento sia dovuto, più che altro, ai progressi nel campo della medicina. Gli assunti che io cerco di portare avanti sono ovviamente fondati su dati obiettivi che contrastano con le la scienza (prostituita, si sa, ad interessi economici) e le statistiche ufficiali.
Dire che l'età media in occidente è aumentata è un ambiguità singolare e anche uno specchio per allodole poiché le statistiche dovrebbero essere valutate attentamente ed essere interpretate. L'età media dei decessi in una popolazione (nel corso della storia) tiene conto anche delle morti accidentali, delle frequenti epidemie, delle guerre, della mortalità infantile, e di tante altre cose che potrebbero indurre (e molto spesso lo fanno) a una valutazione errata dell'età  media delle morti naturali.
È un po' come mischiare capre e cavoli, patate e lenticchie. La prima guerra mondiale, per esempio, ha procurato una enorme quantità di morti[1] e facendo così una statistica riguardante il periodo storico menzionato, l'età media si abbassa fortemente; facendo poi un paragone con l'età media di adesso si giunge alla falsa conclusione che noi abbiamo un età media maggiore, rispetto al passato e ad altri paesi sottosviluppati. Falso! ovvero le statistiche dovrebbero essere spiegate più adeguatamente. Se si facesse soltanto riferimento alle morti naturali ci si accorge di come siano falsate le statistiche e non valutate obiettivamente. Cerchiamo di leggere fra le righe e non fermiamoci all'apparenza. Dire che l'età media di un certo periodo storico, in cui vi era il pullulare della guerra, sia sui 30 o 40 anni, non dice niente dello stato di salute generico e della effettiva età media delle morti naturali.
   Intanto l'informazione di regime ci convince in tono eclatante blatterando che oggi la medicina è arrivata ad accertare che l'età media dell'animale uomo può arrivare a 120 anni. Scoperta dell'acqua fresca. Ci sono popolazioni considerate arretrate, sparse per il mondo, che già lo sanno, come i longevi Vilcabamba [2] peruviani oppure i Carani Guarani [3] nell’America del Sud, gli indiani Toda, le popolazioni indigene del Monte Hagen in Nuova Guinea, gli Abchazi della Georgia, ecc...
Il popolo degli Hunza [4], situato nell'omonina valle del Pakistan la cui età media, fino a non poco tempo fa (prima dell'arrivo della civiltà), era di circa 120 anni [vedi la valle degli Hunza ]. Ed è, a quanto è facile dedurre, l'età media propabile di popolazioni non contaminate, che vivono allo stato naturale, a dispetto dell'acqua fresca blabbata dall'informazione televisionaria... Quello che si riesce ad estrapolare da ciò è che addirittura l'età media, riguardante le morti naturali in Occidente, sia addirittura diminuita, fortemente. Altro che aumento! e per di più dovuto ai progressi presunti nel campo medico. Ivan Illich, per es., fa una scoperta importante  riguardante dei dati statistici della vita media dell'americano che non è cambiata da 100 anni a questa parte.

[...] La prima volta che mi sono capitati sotto gli occhi questi dati, non potevo crederci. Reagii come avevo reagito anni prima di fronte ad altri dati - quando studiavo l'efficacia dell'istituzione medica. Mi sembrava allora incredibile che dal 1880 non fosse cambiato in misura apprezzabile il probabile numero di anni che restavano da vivere a un americano di mezza età.
(...) Mi ci vollero mesi per assorbire il significato di queste informazioni. E' vero che il tasso di sopravvivenza dei neonati è enormemente cresciuto, e che sono più numerosi quelli che arrivano ai quarantacinque anni. Corpi maciullati da incidenti possono essere ricostruiti con la plastica e l'alluminio; molte malattie sono state quasi eliminate. Ma il probabile numero degli anni che restano da vivere a un uomo adulto non ha subito modificazioni significative. E l'aumento o la diminuizione che si sono verificati intorno alla soglia eterna della morte ha poco a che fare con gli sforzi medici.
La consapevolezza che il denaro, la chirurgia, la chimica e la buona volontà sono impotenti nella lotta contro la morte viene, nelle nostre società, costantemente repressa. È una di quei fatti che, a me pare, sentiamo il bisogno di esorcizzare con il rituale e col mito".
 E-stratto da IL GENERE E IL SESSO, per una critica storica dell'uguaglianza di Ivan Illich (Saggi Arnoldo Mondadori)
Nel tragico evento del terremoto in Iran alcuni anni addietro tra i pochi superstiti, guarda caso, ci fu una donna di 97 anni, trovata in ottimo stato di salute. È un caso o è la norma raggiungere quella veneranda età, e per giunta, in ottimo stato di salute?...  Se si considera l'effetto e le conseguenze del terremoto nella zona specifica l'età media di quel villaggio è risibile, vero! Quindi, andiamoci piano con le statistiche... se poi le statistiche sono manipolate (come è lecito supporre) da interessi economici, beh!...

Leggendo ancora fra le righe, Si può constatare un altro tipo di occultamento, magari non proprio a livello consapevole, dovuto alla forza dell'abitudine che produce il preconcetto. Una persona nativa della Giordania, intervistata dal giornalista Romano Battaglia, disse che l'età media della mortalità nel suo paese era di circa 90 anni. Il giornalista si stupì, senza approfondire più di tanto quell'asserzione così significativa. (Presumo che Battaglia l'abbia rimossa dalla coscienza, senza pensarci più di tanto). La Giordania è un paese meno sviluppato dei paesi occidentali. Quindi un altra ovvia deduzione a favore della tesi che l'età media della mortalità in Occidente è fortemente diminuita. Ci sono tante cose, tanti eventi, tante letture fra le righe, tanti studiosi non allineati, che ci permettono di capire il perché di queste balle occidentali. È ovvio, chi ne può trarre interesse da questa propaganda di statistiche fasulle e mal interpretate?... Rendiamoci conto, e cerchiamo di guardarci intorno: smog, stress, alimentazione scorretta, caos micidiale, traffico... come può esserci un aumento dell'età media della vità?... La soglia dell'età media della popolazione occidentale è aumentata soltanto secondo l'informazione di regime che ha tutto da guadagnare dalle balle propagandate.


Ritornando al popolo degli Hunza  [vedi la valle degli Hunza ] (ma ciò vale anche per altre popolazioni sparse per il mondo) possiamo fare diverse considerazioni generali:
  1. In una popolazione che vive in una natura incontaminata l'età media della mortalità è molto più alta e diciamo che la vita segue il corso naturale della nostra specie.
  2. Gli Hunza vivono ad una altitudine elevata (2.500 m. ca. s.l.m) e quindi non soggetti allo smog [ ovviamente riferito ad un possibile inquinamento generalizzato dell'atmosfera, delle acque, del terreno ]
  3. L'alimentazione degli Hunza è naturale e per lo più di tipo vegetariano.
  4. Gli Hunza praticano un digiuno stagionale, dovuto più che altro alla carenza di scorte alimentari invernali, in attesa del nuovo raccolto.
La cosa che colpisce di più degli Hunza è la loro felicità e il loro sorriso (non certo artefatto come quello delle reclame, tirato su con le molle). Gli Hunza sono una delle popolazioni più longeve poiché vivono una condizione particolarmente favorevole, non dovuto al codice genetico della popolazione specifica, ma alla loro vita naturale, al loro isolamento.
Non conoscevano nemmeno le malattie fino a che non furono visitati  dagli occidentali, che importarono cibi artefatti e chissà cos'altro... Per loro fortuna gli Hunza sono tenaci conservatori delle tradizioni.

[1] Numero di morti che andrebbero interpretati. Oltre alle morti in guerra, bisogna tenere presente le quelle inerenti o conseguenti alla guerra, additabili a fame, a mancanza di igiene, alla povertà, all'alimentazione carente e inadeguata...

[2] Il segreto della longevità tra i montidi Vilcabamba dove la vecchiaia è d'oro, articolo di Ettore Mo su Corriere.it

[3] Il teorema vegetariano

[4] Hunza su Wikipedia